LO CHEF DEI POVERI

LO CHEF DEI POVERI

Dino Impagliazzo, presidente dell’associazione RomAmor onlus, da dieci anni sfama i poveri della capitale, senzatetto e migranti. A 88 anni ogni giorno distribuisce 250 pasti insieme ai volontari che negli anni hanno aderito alla sua iniziativa.

Lo scorso 19 ottobre gli è stato consegnato il premio internazionale Cartagine 2.0, un riconoscimento che è nato come un ideale ponte di cultura e si svolge in forma itinerante tra le Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo.
La consegna è avvenuta alla Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. Dino Impagliazzo, più noto come “lo chef dei poveri” è stato insignito di questo riconoscimento nella sezione “impegno sociale”.

Dino è l’angelo dei poveri e dei migranti, ha 88 anni, e ogni giorno sfama 250 poveri per le strade della capitale. Ex dirigente in pensione, prepara e serve pasti gratis a migranti, senzatetto e poveri di Roma e il 50% delle persone che assiste è italiana. Da dieci anni Dino sfama gli ultimi grazie al cibo invenduto donato da commercianti e supermercati, trascinando oltre 350 volontari nella missione verso il prossimo più bisognoso.

L’avventura di Dino Impagliazzo ha preso il via oltre 10 anni fa da un caffè donato a un senzatetto e negli anni è riuscito a trascinare nel suo progetto senza fine di lucro, 350 volontari riuscendo a offrire 27mila pasti ogni anno.

A Roma tutti lo chiamano “lo chef dei poveri”, e oggi i 350 volontari lo aiutano quotidianamente per la raccolta dei cibi presso i centri commerciali, nella logistica, nella preparazione e consegna del cibo. Dino è il presidente dell’Associazione RomAmoR onlus, ma è un po’ come se fosse il papà di tutti. Negli anni è riuscito inoltre a costruire una rete di assistenza per i poveri e senzatetto, un servizio medico, di istruzione e degli alloggi per ospitare le persone che momentaneamente non hanno una casa.

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